
Rosy Bindi è tornata a Orvieto, la stessa città da dove pochi mesi fa anticipò la sua candidatura alla segreteria nazionale dell’allora futuro Partito Democratico. Oggi il nuovo soggetto politico è già una realtà concreta e la presenza di Rosy in un gremita Sala del Governatore del Palazzo dei Sette ce lo dimostra. Ad accoglierla la capolista al nazionale del coll.7, Silvia Fringuello assieme alla coordinatrice regionale delle liste Bindi, Maria Prodi, e la candidata alla segreteria regionale, Serena Innamorati. L’incontro si è aperto con la presentazione di tutti i candidati da parte di una emozionantissima Silvia Fringuello. Comlpice l'enfasi e la confusione in sala, la capolista ha mancato di citare la candidata all’assemblea costituente regionale Settimia Breccia (detta Titta), la quale, senza scoraggiarsi, si è alzata in piedi autopresentandosi e offrendo uno spontaneo, quanto convincente, elenco delle motivazioni che l’hanno spinta a impegnarsi al fianco del Ministro della famiglia(o Ministra che dir si voglia). Il piccolo intervento fuori programma ha sostanzialmente anticipato la domanda che ha anticipato la seconda parte dell’incontro: le domande incrociate dei giornalisti locali Laura Ricci (direttrice di “Orvieto News”) e Simone Zazzera (giornalista de “La Città”), Gabriele Pellicia ( di "Rtua") e della troup de “La 7” presente in sala.
Ministro, perché gli elettori dovrebbero scegliere lei il 14 ottobre?
"Alla domanda risponde già in maniera soddisfacente il volantino distribuito in sala":
Grazie alla lista Bindi queste primarie sono vere.
La candidatura di Rosy ha riaperto e resa più libera la competizione elettorale, iniziata con un candidato unico designato dai vertici dei due partiti promotori, Ds e Margherita.
Quella di Rosy è una candidatura vera, autonoma, coraggiosa.
Una scelta che nasce fuori dagli apparati di partito e dalle correnti che hanno paura del rinnovamento e vedono il Pd come un nuovo vestito e non come un partito nuovo.
Il progetto della lista Bindi è quello di un Pd aperto, partecipato, trasparente.
Un partito plurale, che valorizza tutti e riscopre il gusto di fare politica con le persone. Un partito già in costruzione con i nostri candidati scelti in modo democratico.
La lista Bindi esprime una novità politica.
La novità di un partito di centrosinistra che ama la legalità e la costituzione; che lavora per un nuovo bipolarismo in cui, senza inciuci e trasformismi, i cittadini scelgono il governo e i rappresentanti in parlamento. Rosy è oggi la più credibile alternativa per un vero rinnovamento della politica contro ogni forma di berlusconismo.
Rosy è una politica capace di riformare davvero.
Rosy ha dato prova di competenza, onesta e coraggio. A già praticato un riformismo dal volto umano, moderno ed efficente, attento ai valori della famiglia e al sostegno dei più deboli.
Rosy è una garanzia per laici e cattolici.
Fiera della propria identità culturale e religiosa, Rosy ha sempre cercato il dialogo con tutti, nel rispetto delle diversità. Con i fatti ha dimostrato, nell'esercizio delle sue responsabilità politiche e istituzionali, autonomia personale e vera laicità. Quella nuova laicità che rappresenta un valore irrinunciabile del Pd.
Infine, Rosy è una donna...finalmente!
Una donna che per la prima volta si mette in gioco per guidare il più grande partito italiano. Una sfida al servizio di tutte le donne e gli uomini che vogliono un'italia più libera, più ricca, più giusta. Il segno che si può voltare pagina. Con un partito democratico, davvero.
Incalzata dalle interviste Rosy Bindi ha esposto molte delle sue idee su alcuni dei nodi cruciali della stagione politica in corso:
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Vero è che se il cittadino si carica dei costi della politica è legittimato a chiedere che il palamento funzioni e funzioni bene.
L’ultima delle domande dei giornalisti è rivolta invece alla capolista del coll.7. Silvia Fringuello da Roberto Basili e getta un po’ di scompiglio in sala:“Da tempo si mormora in Piazza del Comune (un po’ il transatlantico della res publica orvietana) che la vostra lista dia indicazioni di voto diverse tra l’assemblea regionale e quella nazionale. Ovvero che al nazionale farete votare per Bindi mentre al regionale per il canidiato veltroniano”.
La decisione con cui la capolista ha risposto all’insinuazione non ha lasciato ombra di dubbio:”La fiducia nella candidata alla segreteria regionale Serena Innamorati è totale, tanto che ho già provveduto a presentarla direttamente al ministro Bindi".
Così si è conclusa l’emozionante avvio ufficiale della propaganda elettorale della lista al coll.7 “Io sto con Rosy”. L’unica nota dolens da riportare è la deludente assenza di ogni qualsivoglia rappresentante dell’amministrazione comunale in una sala che ha ospitato un Ministro della Repubblica (oltre che un candidato alle primarie del 14 ottobre).
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