mercoledì 31 ottobre 2007

IO C’ERO……………

ASSEMBLEA COSTITUENTE:

Venerdì 26 ottobre, alla stazione ferroviaria di Orvieto, euforica, piena di speranza, attendevo il treno per la via di Milano. Avevo un appuntamento con la democrazia, con il partito nuovo, con il partito democratico. La mia prima volta da eletta ad un' assemblea nazionale di un partito, e che assemblea, costituente ! Grazie agli elettori ed ai miei amici e compagni di lista, ce l’ho fatta! Una bella soddisfazione che condivido con Valentina Mulas, eletta all’assemblea regionale costituente.
Rosy Bindi ci aveva convocato il venerdì sera, per illustrarci l’ordine del giorno dell’indomani e decidere insieme i nomi che a lei spettavano (in base al risultato conseguito alle primarie) per le tre commissioni costituenti: statuto, manifesto dei valori ed etica. Oltre 300 persone riunite, gli interventi si sono succeduti fino all’una della notte, poi le conclusioni della Bindi:lettura dei 39 nomi per le commissioni, più o meno condivisi: per l’Umbria, Prodi Maria nella commissione etica; nomina effettuata da Veltroni, in autonomia, di Dario Franceschini a vice segretario. Tutto qui, i punti a nostra conoscenza erano questi.

Sabato 27 ottobre, ore 10,30 centro fieristico di Rho.
Incontro alcuni eletti umbri di Veltroni e gli chiedo se fossero stati a conoscenza dei nominativi per le commissioni, della nostra Regione. Nessuno sapeva niente. Ho chiesto anche se erano stati informati di come si sarebbero svolti i lavori assembleari. Niente, assolutamente niente, nessuno li aveva convocati o perlomeno informati. Ho pensato che, obbiettivamente, organizzare circa 2.200 persone (tanti gli eletti tra le fila di Veltroni) informarle in pochi giorni e riunirle non dovesse essere cosa facile.

Ore 12.
Il clima è caldo, acceso, una marea di gente. Per ascoltare Veltroni i posti a sedere non sono sufficienti ed alcuni di noi, come me, sono seduti a terra. Applausi a non finire, tanto che il discorso del neosegretario non si riusciva nemmeno a seguire, talmente veniva interrotto. Alle parole: partecipazione, democratico, libero,un coro unanime esprimeva consenso.

Ore 14.30 intervento di Rosy Bindi.
Non era lei. Era tesa, le sue parole non avevano quello sprint che di solito le contraddistinguono dagl’altri. Ho avvertito che qualcosa non andava per il verso giusto. Comunque per lei, anche se la sala non era al massimo della presenza, come nel mattino, si sono succeduti uno dietro l’altro gli applausi. Forse non soddisfatta dell’orario fissato per il suo intervento?

Ore 16,00 intervento conclusivo di Veltroni.
Stanco? No forse arrabbiato. Non riusciva più a seguire il gobbo, la mattina nemmeno c’eravamo accorti della sua presenza. Anche lui teso, i concetti espressi, leggermente modificati, più duro, più decisionista, entrava nel merito delle questioni impartendo vere e proprie direttive. Poi il gran finale. Ha chiesto all’assemblea, farfugliando, quasi imbarazzato, l’approvazione di un dispositivo, comprensivo dell’elezione di Dario Franceschini a vice segretario e dei pieni poteri al segretario nazionale ed a quelli regionali, leggendo velocemente i nove punti. A seguire la Finocchiaro ha letto i 300 nomi delle commissioni mettendo il tutto a votazione, in un' unica votazione, chiedendo ai costituenti di alzare i cartellini.
Io, sinceramente non ho ben capito cosa stava succedendo e come me la stragrande maggioranza dei presenti, ho creduto che durante i lavori i nostri rappresentanti: Bindi, Letta, Adinolfi e così via, avessero concordato il “documento della discordia”, il dispositivo.
Sembrerebbe che così non sia stato, viste le successive dichiarazioni apparse sui siti e sulla stampa.
E’ mancata la partecipazione, il passaggio tra costituenti e segretario.
Voglio pensare positivo.
Capisco che diffondere notizie ed informare in tempo reale 2800 persone non è cosa facile, che organizzare una votazione a stralci con circa 5000 persone presenti, con i cartellini al collo simili, è complicato, che far votare gli elettori alle primarie una volta ogni 2 mesi è impossibile, che un segretario nazionale o regionale senza la piena autonomia rimane ingessato dagli apparati. Il partito nuovo deve o non deve saper decidere ? Perciò auspico che il dispositivo approvato, per gestire la fase transitoria del partito democratico, porti a decidere in tempi ragionevoli i nuovi organi locali e che le commissioni consegnino i lavori svolti, entro i termini stabili. La prossima assemblea è fissata per il mese di febbraio, saranno approvati lo statuto, i valori e l’etica del partito nuovo. Per quest’appuntamento occorreranno dei passaggi con tutti i costituenti, attraverso gli organismi regionali. Dovremo esaminare attentamente i contenuti, i valori e le regole che saranno le fondamenta, le radici, del nostro partito democratico, davvero.

Silvia Fringuello

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" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi