martedì 22 luglio 2014

Lettera alle Democratiche della Conferenza delle Donne dell’Umbria - Direzione 17/07/2014



Care Democratiche, purtroppo oggi non potrò essere presente, impegni di lavoro mi obbligano a rimanere nella mia città, Orvieto. 
Chi mi conosce sa quanto mi sta a cuore il tema della democrazia paritaria e quindi non posso fare a meno di contribuire alla discussione che terrete oggi, prima in Conferenza e successivamente in Direzione, attraverso una mia lettera che auspico possa sollecitare la vostra riflessione e coinvolgermi un po’ nella partecipazione della nostra sintesi politica.

Circa cinque anni fa, in piena solitudine politica con un unico riferimento istituzionale regionale, Mara Gilioni, attraverso l’associazione Emily in Italia in Umbria, mi avventurai insieme ad un gruppo di giovani universitarie ed una funzionaria della Regione Umbria e fummo capaci a presentare alla Commissione Affari Istituzionali della Regione Umbria, una proposta di legge elettorale regionale che prevedeva la doppia preferenza uomo/donna studiata su tre modelli diversi di sistemi elettorali.
Il risultato lo conoscete, l’attuale legge elettorale regionale, che ha prodotto come effetto un'unica consigliera regionale eletta nelle due liste provinciali del PD, del listino nemmeno ne voglio parlare.
I nostri uomini democratici all’epoca, dopo l’ elezioni, risposero alle mie proteste, con un’affermazione : “ Avete il Presidente femmina ! Avete tutto”

Questo è a tutt’oggi lo scenario politico/maschilista sul quale dobbiamo muoverci per elaborare la nostra proposta politica, per perorarla e per poi riuscire a farsela approvare, ho avuto conferma poche sera fa all’assemblea del provinciale di Terni, alcuni democratici sono arrivati addirittura a mettere sul piatto del “ricatto politico” la questione di genere. Attualmente a differenza d’allora, nell’era dell’ “accentramento istituzionale”, si è aggiunta una variabile, la modifica del numero dei collegi, problema politico assai spinoso, che di fatto ha distolto l’attenzione dal tema della democrazia paritaria, non è più considerato una priorità per una nuova legge elettorale che dovrebbe ottemperare le direttive emanate dall’ UE.

Non resta quindi, che intraprendere una linea politica che possa conciliare le varie legittime richieste avanzate: dai partiti, dai territori, dagli uomini e dalle donne. Senza una condivisione a larghissima maggioranza la legge elettorale non verrà approvata.

Personalmente credo sia indispensabile che una nuova legge elettorale rispetti i principi sacrosanti della democrazia ed adotti le direttive europee che riguardano l’accesso alle pari opportunità, alle quali l’Italia resiste da oltre 10 anni e perciò di seguito, non proporrò un ordine di priorità ma, le priorità, per una buona e nuova legge elettorale regionale in linea con le decisioni assunte nella Conferenza regionale delle Donne del 15 aprile 2013 ove si stabiliva : doppia preferenza di genere, abolizione del listino.

Criteri prioritari e fondamentali per una nuova legge elettorale adeguata ai nostri tempi, che rispetti i principi fondanti della nostra Costituzione e le direttive europee :

-          democrazia
-         democrazia paritaria

Per ottemperare ai sopra elencati criteri occorre una legge che:

- possa consentire all'elettore di scegliere il/la proprio/a eletto/a attraverso la preferenza, che rappresenti il proprio territorio e solo con l’individuazione di più collegi si possono garantire quei territori con un minor numero di elettori perciò, abolizione del listino, no ai sistemi elettorali a liste chiuse, no al collegio unico, ci basta e ci avanza quello previsto per l’elezioni politiche ;

- è indispensabile prevedere la doppia preferenza di genere come già è stata adottata dalla  legge nazionale L.215, per rendere giustizia e dare cittadinanza alle donne, per consentire anche alle donne di contribuire, con la loro visione di genere, alla gestione del bene pubblico, abbiamo le prove, quest’ azione positiva incrementa la presenza delle donne nelle istituzioni e non ci vengano a dire che per essere elette comunque dobbiamo avere a monte un nostro personale consenso, lo sappiamo, queste affermazioni hanno un nome, si chiamano violenze psicologiche, gli uomini avessero almeno il coraggio di dirci la verità ovvero, una donna in più al potere equivale ad un uomo in meno al potere .


Vorrei continuare a scrivere, ma rischio di annoiarvi con argomenti che ben conoscete. Mi auguro che oggi la Conferenza delle Donne Umbra possa sintetizzare la propria proposta politica senza alcun condizionamento di genere maschio, libera di esprimersi a favore del nostro genere femminile e della nostra democrazia. 
Sarà difficile, lo so, ma vale la difesa dei nostri diritti, della nostra dignità e giustificherà l’esistenza di questa conferenza.
Buon lavoro e in bocca al lupo.

Orvieto lì 17 luglio 2014
                                                                                                    

                                                                                                                  Silvia Fringuello
" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi