giovedì 17 febbraio 2011

"Se non ora quando": le donne torneranno presto in piazza: le testimonianze di Bindi e Camusso


Non erano poche radical chic, non erano solo brutte, vecchie, di sinistra e soprattutto non erano poche. Non c’erano solo le voci della presidente del Pd, Rosy Bindi, o del segretario Cgil, Susanna Camusso. Domenica scorsa al grido di “Se non ora quando?” l’Italia è stata scossa da un movimento di piazza che ha dimostrato al mondo intero come il popolo italiano, fatto di donne e uomini, non subisca passivamente qualsiasi arroganza del potente di turno.

E nessuno si aspettava una risposta così corale. Non se lo aspettavano il governo, i partiti d’opposizione e le stesse organizzatrici. Lo dimostrano le piazze scelte come sede della protesta che si sono rivelate tutte troppo piccole per contenere la marea di cittadine e cittadini scesi per strada ad esternare la propria indignazione, non tanto per lo scandalo Ruby, quanto per quello della rappresentanza femminile tradita da criteri di selezione tutt’altro che meritocratici.

Una risposta così forte autorizza il comitato organizzatore a volare alto, a non fermarsi qui e promettere nuove iniziative. “Grazie alle donne e agli uomini che sono scesi nelle piazze di tutta Italia e di tanti paesi di tutto il mondo per manifestare la volontà di costruire un paese migliore”, si legge nel comunicato diffuso attraverso il blog senonoraquando. “Grazie per l’adesione e il sostegno che ha unito così tante persone, numeri che non possono e non devono essere ignorati”, e poi la promessa: “La nostra lotta continua. Presto sul blog scriveremo quali saranno le prossime iniziative. Ieri è iniziata la risposta al nostro 'se non ora, quando?'. Inizia l’adesso”.

Ecco qual è la speranza che molte e molti traggono dall’evento di domenica: che sia l’inizio di un movimento civico di opinione e di azione. Un movimento senza colore politico e senza connotazione di genere, perché è vero che tutto può partire dalle donne ma è la cittadinanza intera che può accogliere l’invito a dire “basta” alla volgarità, alla menzogna e al lassismo di Stato.

Fonte: Tiscali - di Claudia Mura
Immagine: Il fatto Quotidiano
15 febbraio 2011

venerdì 11 febbraio 2011

EMILY IN ITALIA UMBRIA :SE NON ORA QUANDO ? - DOMENICA ORE 15,30 - PIAZZA DELLA REPUBBLICA - ORVIETO



Se non ora, quando?

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.

se non ora quando

Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.

Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.

Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.

Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.

Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.

Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.

Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.

Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.
" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi