giovedì 4 ottobre 2007

La "veronica" di Veltroni

Qualcuno spieghi a Veltroni che gli italiani non ne possono più della politica d’avanspettacolo.

Il primo compito del Pd deve essere quello di restituire credibilità alla politica” ha dichiarato Rosy Bindi. Molti devono aver creduto, sentendo o leggendo queste parole, che si trattasse di un concetto dovuto, neanche tanto originale visti i tempi che corrono. Sembrava palese che di ministri al Bagaglino a tirarsi torte in faccia , mentre il paese implorava riforme, non se ne potesse più. E il nuovo partito in qualche modo sta già rispondendo, prima ancora del suo battesimo, a questa esigenza. Lo sta facendo la classe politica tutta, e ancor più i candidati alle primarie del 14 ottobre. Alla base, la nuova stagione in cui finalmente si (ri)torna a parlare di valori, programmi e proposte concrete ha suscitato l’interesse di giovani verso la politica, e il riavvicinamento dei delusi, dei disinnamorati che tornano a credere nell’attivismo e nella meritocrazia, dopo anni di autoesilio. E Walter Veltroni , super candidato alle primarie salutato come l’homo novo del centrosinistra, che fa? Sfoggia l’ultima trovata propagandistica degna figlia del peggior berlusconismo: chiama la signora Veronica Lario (consorte di Silvio Berlusconi) a entrare nelle fila del Pd, spingendosi fino a ipotizzare il suo ingresso in un'eventuale squadra di governo. A leggere le colonne del settimanale A. da dove il sindaco di Roma ha lanciato il corteggiamento alla ex first lady c’è da impallidire. Cosa dire, c’è sempre un certo stupore quando l’allievo supera il maestro: nemmeno Berlusconi, colui che la politica del gossip l’ha inventata, ha saputo rispondere: “Fa piacere tanta stima verso mia moglie, ma chi la conosce sa che è una persona molto riservata. Anche quando era first lady ha sempre scelto di comparire poco". Poi, viste forse le dichiarazioni dei suoi colleghi (vedi sotto), quando Veltroni arriva con D’Alema e Franceschini alla Fiera del Levante alla domanda “davvero la vorrebbe nella squadra?" "Ma no... (ah ecco, nda) — ridimensiona Veltroni — Cosa c’è di strano? È una persona che stimo, ha dei valori che mi sembrano interessanti. Non c’è nessuna squadra, è l’idea di un Paese civile in cui le persone possono rispettarsi e stimarsi al di là delle appartenenze (come,si o no?, nda)".La trovata dell’ homo novo (che di novo non sembrerebbe avere il modo di far politca, in perfetta continuità con gli ultimi 10 anni di “dialettica”) non è piaciuta invece ai suoi colleghi. Una bocciatura secca è arrivata soprattutto da Rosy Bindi. "Veltroni vuole Veronica Berlusconi nel Pd? Questa è l'esternazione più improbabile che ho sentito dall'inizio della campagna per le primarie", ha commentato il ministro. "Il punto è molto semplice - ha aggiunto la Bindi - dobbiamo deciderci se alle oligarchie dei partiti vogliamo sostituire le oligarchie della società civile". Il Partito democratico, ha concluso, deve essere "il partito degli italiani normali, quelli che la mattina escono di casa, fanno fatica con il sistema dei trasporti che abbiamo ad andare a lavorare, che hanno il problema dei figli, della crescita della famiglia. Se non irrompe nella politica questa Italia perderemo l'ennesima occasione". L'altro candidato Enrico Letta risponde con una battuta (in un intervista di Aldo Cazzullo del Corriere) che vale più di ogni commento "Letta, Veltroni corteggia politicamente Veronica Lario e lei che fa?" "È tutto il giorno che sono al telefono a fare la corte a Marina Berlusconi; così, per essere coerente con il progetto di puntare sulle generazioni nuove". E fortunatamente non sono gli unici a pensarla così: Arturo Parisi ci ha messo il carico, dicendo che gli ulivisti come lui si rivolgono "alle donne che scelgono e non alle donne che vengono scelte".
A questo punto viene da immaginarsi il dialogo quando Walter Veltroni e Massimo D’Alema hanno preso posto uno accanto all’altro sull’aereo di linea per Bari:
D’Alema : "Ma dicevi sul serio di Veronica nel Pd?"
Veltroni : "Ma no..."
Speriamo!!.


Fonti:
La repubblica.it 3 ottobre 2007 / Corriere della Sera.it 4 ottobre 2007

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" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi