A seguito delle dimissioni di Veltroni, sono seriamente preoccupata per il futuro del PD..........ho il timore che il lavoro svolto negli ultimi anni dai democratici per davvero,vada perso e di ritrovarmi nella "recessione", catapultata nel passato. Faccio appello a tutti coloro che hanno creduto nel "progetto" del PD, di unire le forze e di non cedere alla tentazione di abbandonare il percorso, difficile e tortuoso, che con tanta fatica abbiamo intrapreso insieme.Abbiamo l'obbligo e la responsabilità nei confronti dei nostri figli,della collettività tutta, di procedere con determinazione nella via del cambiamento, per una vera e sana democrazia.
Silvia
PD,BINDI: VELTRONI NON DOVEVA DIMETTERSI,PARTITO MERITA GUIDA
da Ansa
«Ritengo che non doveva dimettersi, perchè il partito merita una guida». Lo dice Rosy Bindi nel corso della trasmissione televisiva "Otto e mezzo" su La7, commentando le dimissioni del segretario del Pd Walter Veltroni. Bindi spiega di «rispettare la scelta» del segretario, ma sottolinea la necessità di una guida in vista degli impegni dei prossimi mesi, dalle elezioni europee e amministrative al congresso.
«Non c'è il fallimento del progetto del Partito democratico, così come è ingeneroso dire che è il fallimento del segretario» precisa la vicepresidente della Camera, sottolineando di «non sentirsela di attribuire tutta la responsabilità delle ultime sconfitte elettorali a Veltroni. L'ultima cosa che deve accadere è gettare la spugna su questo progetto. Se c'è una cosa di cui questo Paese e il mondo hanno bisogno è il pensiero democratico, che è la sintesi delle culture che noi cerchiamo di realizzare».
Per Bindi «c'è il rischio che si torni a un partito di sinistra che ingloba Vendola e uno di centro che va insieme a Casini. Ed è quello che mi preoccupa di più. Sarebbe poi da vedere se questi due partiti potrebbero tornare ad allearsi fra loro» e comunque sarebbe un esito che azzererebbe quanto fatto dal «1996 anche con Romano Prodi». Il progetto del Pd «è lungimirante» e richiede anche «pazienza».
Per il dopo-Veltroni, secondo l'esponente del Pd «Franceschini segretario ponte è la via istituzionale perché è il vice, ha avuto l'investitura istituzionale, è stato eletto dall'Assemblea nazionale. Comunque ci sono anche altri». Bindi spiega di preferire in ogni caso l'opzione della segreteria ponte a causa dell'appuntamento con le elezioni e delle difficoltà di orqanizzazione che si incontrerebbero se si procedesse diversamente. L'unica alternativa possibile sarebbe quella di procedere a «delle nuove primarie, ma non credo che al Pd serva un'altra conta».
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