venerdì 9 novembre 2007

PD,FRANCO E MAGNOLFI: "ALTRO CHE LIQUIDO, SERVONO REGOLE E INNOVAZIONE""

"Altro che liquido, il Pd dovrà essere 'poliarchico', con regole democratiche e più partecipazione, e su questo le donne possono dire molto, come insegna il loro percorso politico che ha saputo coniugare reti e organizzazione". E' quanto scrivono, in sintesi, Vittoria Franco e Beatrice Magnolfi, rispettivamente presidente della commissione Cultura del Senato e sottosegretario per le riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, in un articolo pubblicato oggi dall'Unità. "Sulla forma partito si giocherà molta parte delle capacità di innovazione del partito democratico. È una soluzione il partito 'liquido'? - si chiedono le due senatrici dell'Ulivo - La liquidità non è un aspetto positivo della modernità, ma una condizione che richiede alla politica di fornire antidoti e punti di riferimento. Oggi la missione di un partito nazionale è quella di elaborare un progetto vincente per la modernizzazione del Paese nell’equità. Per esso occorre 'inventare' un paradigma organizzativo più vicino all' ‘impresa cognitiva’ che ai vecchi meccanismi fordisti di produzione, con più condivisione delle informazioni, più continuità fra dentro e fuori, più capacità di lavorare per progetti, di fare squadra, di usare di più e meglio la rete come matrice culturale. La politica democratica è esercizio di responsabilità e di trasparenza, per questo servono regole certe. Tutti devono poter rendere conto del loro operato. La figura del "cittadino elettore attivo", di cui ha parlato Veltroni, dovrà poter incidere sulle scelte. Bisogna istituzionalizzare le primarie nello Statuto, non solo per i candidati. Ma la forma organizzativa dovrà consentire anche una partecipazione meno saltuaria. Serve flessibilità di forme, sapendo che un nucleo di buona e trasparente organizzazione costituisce il volano della partecipazione più ampia e del radicamento sociale e territoriale. Si può anche parlare di 'partito poliarchico', per correggere la vecchia architettura piramidale e centralizzata. La storia del femminismo ci ha insegnato la pratica politica, molto felice, del tessere reti senza confini, che ci ha portato a costruire più forza dentro i partiti. Aver ottenuto il 50% nell'assemblea costituente e nelle commissioni di lavoro è per noi un nuovo inizio. Siamo chiamati tutti a un impegno maggiore sul contributo che le donne possono dare alla modernizzazione del Paese, per costruire democrazia paritaria nel partito, nelle istituzioni rappresentative, nella società."

da www.9colonne.it
del 8/11/2007

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