giovedì 9 aprile 2009

IL POPOLO E’ SOVRANO: -THE END- DEL DIARIO DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE DIVERSA



Orveto, 8 aprile 2009

Caro diario,
vorrei scrivere la tua ( pag. 4 ), e raccontarti della chiusura della campagna elettorale, descriverti la mia giornata al seggio di Orvieto Scalo, ma credo opportuno invece, commentare, secondo il mio punto di vista, il risultato delle primarie del PD del 5 aprile per la candidatura a Sindaco della Città di Orvieto.

Tutto è proseguito secondo i pronostici………… “vinciamo bene, ma non aspettiamoci grandi vantaggi……”l’ ho sempre detto. Ero consapevole della forza della candidatura di Loriana, da sempre, riesco a capire,captare chi ha il consenso, chi è del popolo…..perché sono del popolo, ma il protrarsi della data delle primarie, dei tempi, astutamente applicato attraverso il vecchio apparato, ovvero, da chi le primarie non voleva, ha fatto si che indebolisse l’impulsività, la libera espressione del voto da parte dei cittadini.

Schierati dalla parte di Loriana siamo la maggior parte dei dirigenti orvietani di partito nazionali, regionali, provinciali e locali, eletti dalle primarie del 14 ottobre 2007 e dalle primariette del 14 febbraio 2008, ovvero dal “popolo delle primarie”, e che che ne dica sto’ “lo Pungerone”, alle primariette non hanno votato gli iscritti del partito ma coloro che avevano partecipato alle primarie di Veltroni, perciò siamo entrati nel partito nuovo grazie alla libera espressione del voto, mentre i sostenitori di Stefano sono gli assessori comunali, la maggioranza dei consiglieri comunali, i membri dei cda delle partecipate del Comune, quasi tutti componenti di diritto negli organismi del Pd di Orvieto.

All’apparenza questo dato potrebbe non significare niente, ma chi nella vita, nel proprio quotidiano, sperimenta o subisce l’esercizio del potere, sa bene quanto sia importante e quanto condizioni l’evoluzione di qualsiasi processo, anche personale. Perciò, noi dirigenti di partito eletti schierati con Loriana, quelli di diritto e pochi eletti, dalla parte di Stefano, eppure, stante questa situazione, con una grossa forzatura da parte del segretario Trappolino , anzi oserei dire violenta, visto come fu l’esito della votazione, più di metà degli aventi diritto al voto non vi partecipò, fu scelto il percorso del candidato del partito (mese di dicembre).
Per chi come me viene da una realtà diversa dagli ex PCI, non ha importanza, anzi a seconda di che tipo di partito ti candida e da chi è rappresentato può essere controproducente, ma chi è stato abituato e cresciuto con la concezione del partito-chiesa, viene influenzato e condizionato nell’espressione del proprio giudizio : “ L’ha detto il Partito !”

Nelle riunioni precedenti la maggioranza del partito si espresse a favore delle primarie, in quanto previste dallo statuto, insite nel DNA del PD e perciò inderogabili, se ci fosse stata un’ autocandidatura le primarie per statuto si sarebbero fatte. Bisogna riconoscere che qui il Trap fu corretto, in altri posti sono stati capaci di annullarle, e con molta eleganza hanno considerato lo statuto un accessorio !
E’ successo anche per l’elezione di Franceschini e di Polli a candidato presidente della Provincia di Terni, ed ho dovuto assumermi la responsabilità di contravvenire alle regole, ma credimi se molti dei dirigenti nazionali e provinciali non l’avessero fatto, avremmo chiuso baracca e burattini!

Con questa situazione interna al partito e con i rappresentanti istituzionali allineati, certo non favorevoli alla candidatura di Loriana, il tempo era determinante, più si allungava e più si dava modo agli altri di organizzarsi, di prendere contatti, di usare gli strumenti concessi dal potere per procurarsi consenso.
E così dalla prima data fissata per le primarie al 18 febbraio,( mi sembra sia questa la data, è stata cambiata talmente tante volte che non ricordo bene) si è scivolati man mano al 5 aprile, e ci si è arrivati con una macchina organizzativa ed operativa da vere e proprie elezioni amministrative, che ha dato modo di far affluire un gran numero di elettori, non c’è stato cittadino orvietano che non sapesse delle primarie!.

Stefano si è avvalso della tipica campagna elettorale di partito ex DS, contatti con i tesserati, porta a porta ed anche qualche movimento sotterraneo "alla democristiana", sai di quelle azioni che spostano l’opinione di persone appartenenti ad uno stesso gruppo.
Loriana ha puntato in parte minore, sul vecchio stile di fare campagna elettorale, e maggiormente sulla comunicazione del programma per il futuro di Orvieto, attraverso i mass media e con il contatto diretto del popolo, frequentando luoghi con una forte concentrazione di gente, come i mercati rionali, le assemblee cittadine o di categoria, aprendo un “punto elettorale” accessibile a tutti nel centro della città, aiutata da un sostanzioso gruppo di giovani, di donne e anche da alcuni che provengono dall’apparato dei vecchi partiti, consapevoli però, a differenza di quelli che sostengono Stefano, del “ cambiamento”, che hanno recepito, che lo hanno fatto proprio.

I commenti post primarie, in particolare sui giornali on line, ma anche nelle vie della città, lamentano la “strana” affluenza alle urne delle primarie del Pd aperte a tutti ed a questa anomalia, attribuiscono l’alta percentuale di partecipazione. C’è chi sostiene che hanno votato Stella gli elettori della destra, chi invece Mocio; che gli elettori della sinistra hanno partecipato in massa, votando Stella, perché mossi da chissà quali interessi sommersi; chi di sinistra si è schierato palesemente per Mocio motivato forse dallo spirito d’appartenenza all’attuale amministrazione e così via. Sono convinta, anzi li ho visti, ero scrutatrice al seggio di Orvieto scalo, che una piccola percentuale, che non arriva alle due cifre, ha espresso il proprio voto per l’uno o l’altro candidato, quelli che votano destra alle politiche più per Mocio, una buona parte della sinistra per Stella.

E’ nella natura dei candidati, l’orientamento del voto di queste persone scaturisce dalla loro provenienza, non peraltro Mocio proviene dalla Dc e Stella dal PCI, partiti-madre delle successive frammentazioni e ricomposizioni partitiche dei giorni nostri. Anche la loro personale storia politica è tratteggiata da scelte che hanno ben delineato il loro profilo: Loriana ha sempre sostenuto le alleanze di coalizione di centro sinistra, ed in questa competizione si sono ritrovati con lei, tutti coloro che credono ancora che la giusta ed equa politica si ritrovi in questa compagine di alleati. Stefano ha sempre cercato di ricomporre “quello che fu”, il passaggio del consigliere Morcella dalle file del PDL alla ex Margherita, la nomina a Presidente di RPO del consigliere di An di Porano, Fella, ne sono la prova. Non credo sia più attuale il disegno del “grande centro”, per poter concretizzare il sogno di molti moderati dovrebbe cambiare il sistema elettorale, dunque ritornare al proporzionale e sinceramente non mi sembra più che sia l’era dei governi della massima espressione democratica, con Berlusconi a capo!
Oggi sono a rischio le basi, il sale della democrazia è di questo che ci dobbiamo preoccupare e combattere, ritornando prima possibile a governare ! Altro che fantasie,il Pd non può farcela da solo!

Non sono affatto scandalizzata ne dall’alto numero di votanti e ne dalla loro appartenenza politica. Il popolo ha capito perfettamente che la nostra democrazia subisce quotidiani attacchi, che la “forbice” della libertà è sempre più stretta, ed ha apprezzato e condiviso,l’opportunità democratica offerta dal PD.
I partiti di destra e di sinistra dovrebbero riflettere sui motivi che hanno spinto i propri elettori a partecipare alle primarie del PD per la scelta del proprio sindaco, in particolare quelli del PDL, che non sono per niente abituati all’esercizio democratico interno al partito e ne tanto meno per gli incarichi esterni, quelli istituzionali, da loro tutto è scelto e deciso dall’onnipotente Berlusconi.
Hai notizie di un congresso del PDL? Chi lo ha eletto Berlusconi capo del PDL? E’ stata mai fatta una votazione segreta per eleggere il segretario del PDL? Credo si faccia attraverso gli applausi, mi ricorda qualcuno che si affacciava dal balconcino di Piazza Venezia a Roma!

Voglio rivolgere un pensiero, anzi, proprio una preghiera, ai conservatori del mio PD, a quelli che non si ritrovano ancora in questo partito nuovo, che non concepiscono il fatto che un partito possa delegare al popolo la decisione della scelta dei candidati a Sindaci, al Parlamento, alla Provincia ecc, e che non riconoscono che i vecchi metodi di selezione della classe dirigente, ci hanno portato a perdere il consenso negli ultimi 20 anni, scegliendo individui che con le capacità, la meritocrazia e il benestare della gente avevano poco o nulla a che fare, ma che invece erano molto bravi ed afferrati a fare tessere ,vincere congressi e far nominare individui che rispondessero solo a queste logiche e fossero yesman, pronti a sottostare alle decisioni delle lobbies di appartenenza.
Cercate di adeguarvi, di immergervi nel nuovo contesto, sforzatevi di abbandonare la vecchia forma mentis, per il bene delle generazioni presenti e future, del PD e non abbiate paura ad aprirvi, ad accettare le diversità e le diversificazioni, la pluralità, a sottoporvi all’esame del popolo, pratichiamo e manifestiamo insieme i principi fondanti della nostra Costituzione, ispiratori dello statuto del nostro partito.

Voglio ringraziare tutti coloro che sono venuti a votare il 5 aprile, hanno permesso alla città di Orvieto di iniziare a respirare il vento del nuovo, che non si limita soltanto alla scelta del candidato Sindaco del PD, va oltre, va verso un modo nuovo di concepire la politica, di fare politica. I cittadini, gli elettori, con il PD, entrano nei processi decisionali di un partito, possono incidere sulle scelte dei programmi,contribuire alla loro stesura, selezionano la classe dirigente.

M’inchino al risultato del 5 aprile, alle volontà espresse degli elettori per l’uno e l’altro candidato, a quelle percentuali espresse frazione per frazione, ne farò tesoro e proprio patrimonio,la mia attività politica fuori e dentro il partito sarà conseguente e terrò sempre a mente, come ho sempre fatto, che : IL POPOLO E’ SOVRANO!

Ciao, Silvia

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" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi