di Giovannella Polidoro
Ormai è ufficiale: tre donne si sfideranno, alle prossime elezioni amministrative, alla guida del governo della Regione Lazio: Renata Polverini, attuale segretario dell’Unione generale del lavoro (Ugl), candidata dal Pdl; Loretta Napoleoni, esperta di finanza e terrorismo internazionale, candidata dal Pd alle primarie; Emma Bonino, vicepresidente del Senato, che ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina, la sua corsa ‘solitaria’ alla carica di governatore del Lazio con la Lista Bonino - Pannella.
E così, se la candidatura della Polverini, come è ormai prassi consolidata, è stata calata dall’alto dal centro - destra, quelle di Loretta Napoleoni per il Pd e di Emma Bonino per la Lista Pannella hanno seguito, invece, percorsi opposti e diversi.
La candidatura di Loretta Napoleoni alle primarie del centro - sinistra è arrivata dal basso, in quanto è stata promossa da un gruppo di sostenitori attivi sul social network Facebook, che le hanno proposto, nella notte di Natale, di provarci: “Pensiamo - le hanno scritto - che la sua candidatura possa favorire la partecipazione e quel rinnovamento della politica di cui l’elettorato, non solo di centro - sinistra, sente imprescindibile bisogno”. La proposta “mi ha fatto molto piacere - ha affermato la Napoleoni - sono anni che dico che bisogna tornare alla società civile, che il sistema ha bisogno di un rinnovamento: e dato che dall’alto non è venuto, è bene che arrivi dal basso. Trovo inoltre fantastico l’uso di internet e di Facebook: dà la possibilità di raggiungere chiunque, è profondamente democratico. Ha un potenziale enorme, come si è visto nell’elezione di Barack Obama”.
La candidatura della radicale Emma Bonino nasce, invece, dalla constatazione che per il nostro Paese sia arrivato il momento di voltare pagina, superando il momento asfittico che caratterizza l’attuale dibattito politico, sia a destra, sia a sinistra, con i suoi patetici giochi di potere sulle candidature decise dai vertici dei partiti. “Sarà una partita molto difficile - ha ammesso Emma Bonino - perché ci sono regole diverse in ogni regione e perché dobbiamo raccogliere un montante proibito di firme e farlo legalmente come è nella nostra tradizione radicale, mentre gli altri partiti non lo fanno. Abbiamo proposto ai Verdi e ai Socialisti di creare con noi una coalizione alternativa al regime, ma la risposta non è stata entusiasmante. I contatti, però, sono ancora in corso”.
Fonte: Informazione Libera
NB: Metto in evidenza un commento che ho particolarmente apprezzato. Grazie Sig. Luciano......sei più unico che raro !
Silvia
Luciano ha detto...
Da LUC
Al di là degli schieramenti e delle inevitabili polemiche (schermaglie preelettorali...di basso respiro, danno per la politica) il dato che emerge e che dovrebbe far riflettere i partiti, le confederazioni aziendali, i sindacati, gli uomini ed anche le donne, è che il prossimo governatore della regione Lazio (forse fra le tre regioni più popolate d'Italia) sarà una donna, anche per scelta gioco forza (dall'alto o dal basso) dei partito. Se a questa considerazione si aggiunge la definitiva approvazione della nuova legge elettorale della regione Campania che prevede la doppia preferenza di genere, si deduce che siamo forse ad un mmento di svolta nella politica italiana e forse anche nel vivere sociale che, se colto nel debito modo da uomini e soprttutto dalle donne, potrebbe veramente essere l'inizio di una rivoluzione (mi si passi il termine forte) culturale inevitabile in un momento di profonda crisi culturale e politica.
Questa volta, almeno nel Lazio, non servirà la campagna: VOTA DONNA !
Plauso !
da un uomo !
07 gennaio 2010 12.43
1 commento:
Da LUC
Al di là degli schieramenti e delle inevitabili polemiche (schermaglie preelettorali...di basso respiro, danno per la politica) il dato che emerge e che dovrebbe far riflettere i partiti, le confederazioni aziendali, i sindacati, gli uomini ed anche le donne, è che il prossimo governatore della regione Lazio (forse fra le tre regioni più popolate d'Italia) sarà una donna, anche per scelta gioco forza (dall'alto o dal basso) dei partito. Se a questa considerazione si aggiunge la definitiva approvazione della nuova legge elettorale della regione Campania che prevede la doppia preferenza di genere, si deduce che siamo forse ad un mmento di svolta nella politica italiana e forse anche nel vivere sociale che, se colto nel debito modo da uomini e soprttutto dalle donne, potrebbe veramente essere l'inizio di una rivoluzione (mi si passi il termine forte) culturale inevitabile in un momento di profonda crisi culturale e politica.
Questa volta, almeno nel Lazio, non servirà la campagna: VOTA DONNA !
Plauso !
da un uomo !
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