domenica 17 gennaio 2010

Maria Prodi assessore regionale: Nidi e altri servizi educativi per l'infanzia


Nel primo anno ho affrontato la necessità di una nuova legge sui nidi, che introducesse elementi innovativi nei servizi erogati, che sottomettesse ad un serio e rigoroso sistema di autorizzazioni nuovi servizi erogati da privato e privato sociale, che permettesse tramite accreditamento di ampliare una offerta di qualità.

Nel 2005 circa il 9% dei bambini umbri in età 0-3 anni usufruiva del servizio nido.

La legge 30 del dicembre 2005 è stata resa operativa tramite regolamenti, piano triennale e programmazioni annuali. Specifici bandi hanno finanziato le strutture autorizzate e successivamente l'ampliamento dei posti, sia come allargamento di sevizi esistenti, sia come nuovi servizi. Tutto ciò ha portato in quattro anni, pur in presenza di una popolazione infantile molto aumentata, ad una copertura che supera il 29% dei bambini 0-3 anni..

Molti piccoli comuni che non erano provvisti di servizi per la prima infanzia ora lo sono, in alcuni casi autonomamente, in altri condividendo la struttura con comuni vicini.

Molti servizi si sono diversificati offrendo tipologie diverse: dallo spazio giochi alle classi primavera, in funzione delle esigenze delle famiglie.

Sono nati nidi aziendali, nidi con pedagogie arricchite da specifiche offerte (inglese, musica, attività motorie...).

Nuove forme sperimentali sono previste nella legge 30. E' pronto un bando per finanziare nidi familiari, accompagnato da uno specifico corso di formazione finalizzato al profilo di educatrice di nido familiare .

Oggi 7300 bambini in Umbria sono accolti in uno dei 287 servizi disponibili. Nel 2004 se ne contavano 69 pubblici, e non erano ovviamente controllabili quelli privati.


Per garantire la qualità educativa dei servizi per la prima infanzia la regione ha messo in formazione, in collaborazione con l'università, circa 1000 educatrici, su diversi moduli formativi, provenienti da strutture pubbliche e private, laureate o necessitate a perfezionare il titolo, giovani o dotate di ampia esperienza.
Fra l'altro avere moltiplicato per tre i posti nei servizi educativi ha ampliato in modo proporzionale l'occupazione: nei nidi hanno trovato lavoro infatti molte giovani donne con diplomi di laurea in ambito educativo, spesso di difficile spendibilità nel mercato del lavoro.

Il problema dei costi rimane un nodo cruciale, che richiede ulteriore reperimento di risorse.

Oltre al finanziamento dei servizi che la Regione ha messo in atto passando per i comuni sono state messe in campo delle risorse per diminuire l'impatto economico sulle famiglie.

Una prima azione sul Fondo Sociale Europeo, finalizzata alla occupazione femminile, ha distribuito voucher fino 2100 euro a più di 1500 lavoratrici che avevano figli iscritti ai nidi.

Una seconda azione sul bilancio regionale sta distribuendo 300 euro a circa 1800 famiglie per la frequenza al nido


Le liste d'attesa non sono eliminate perché un buon servizio nido tende a far aumentare la domanda.
Le famiglie pensano con fiducia al nido e ritengono il servizio un buon completamento alla vita in famiglia del bambino.
Questo significa che si deve ancora aumentare l'offerta fino che il nido diventi un diritto esigibile per tutte le famiglie che lo desiderino.


La conferenza regionale prevista nella legge 30 ha accompagnato con frequenti lavori l'implementazione della legge 30 creando un comune sentire fra i principali attori, pubblici e privati del sistema. Le scelte sono state condivise e maturate assieme. Numerose sono stati gli incontri con i titolari dei servizi e con i comuni che hanno accompagnato lo sviluppo del sistema.

Il recente varo del sistema di accreditamento ha completato la realizzazione della legge 30 e ha definitivamente consegnato all'Umbria un sistema completo e flessibile che permetterà negli anni futuri, se sviluppato con coerenza, di distribuire fin dalla prima infanzia valide opportunità educative e supportare le famiglie, soprattutto per facilitare l'inserimento lavorativo e la realizzazione professionale dei giovani genitori.
Perugia 14 gennaio 2009
Fonte: www.cittadinidemocratici.it

1 commento:

Rosario Rifici ha detto...

Beata l'Umbria che ha assessori come lei!!!

" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi