Presentato in Provincia il Patto territoriale per l'occupazione femminile. Si riduce il gap occupazionale tra uomini e donne
E' stato presentato ieri in Provincia il Patto territoriale per l'occupazione femminile. Nel corso dell'incontro con i giornalisti il presidente della Provincia, l'assessore provinciale alle politiche del Lavoro, il dirigente del settore Franco Fogliano e la Consigliera di Parità di Palazzo Bazzani, Raffaella Chiaranti, hanno illustrato i contenuti dell'intesa sottoscritta da Provincia, associazioni di categoria e sindacati, sottolineando la situazione del mondo lavorativo femminile in provincia di Terni.
Il Patto territoriale mette in campo una serie di azioni finalizzate alla valorizzazione delle competenze femminili e all'aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro anche adottando iniziative che favoriscano la conciliazione fra responsabilità della vita familiare e possibilità di un impegno professionale soddisfacente. Con il Patto, è stato spiegato, si intende inoltre operare in sintonia con le strategie della Comunità europea e le azioni previste dalla programmazione regionale dell'Umbria per affermare il concetto che lo sviluppo si costruisce anche con la collaborazione delle donne. A seguito degli impegni sottoscritti verrà istituito un gruppo di lavoro specifico composto da tutti i soggetti firmatari del Patto per azioni concrete finalizzate all'attuazione degli obiettivi stabiliti dal protocollo e con l'indicazione delle risorse da destinare all'iniziativa e i provvedimenti che saranno adottati dalle amministrazioni competenti.
Dai dati sul mercato del lavoro 2008 emerge che il tasso di occupazione femminile registra negli ultimi anni una crescita rispetto al passato, pur rimanendo ancora inferiore nei confronti della componente maschile e non essendo ancora in linea con gli obiettivi fissati dagli accordi di Lisbona che la Comunità europea ha stabilito di raggiungere entro il 2010. Le proiezioni elaborate prima dell'inizio della fase acuta della crisi economica, indicano un andamento in crescita per il tasso di disoccupazione nel biennio 2009-2010 e un aumento delle ore di cassa integrazione passate dalle 53.529 del primo trimestre 2008 alle 257.200 dello stesso periodo di quest'anno. Per quanto riguarda invece l'andamento generale 2008 si registra una sostanziale tenuta sul versante degli occupati, mentre le persone in cerca di occupazione risultano inferiori al dato nazionale. Lo stesso andamento si evidenzia anche per il numero complessivo degli occupati che cresce fra il 2007 e il 2008 nei confronti del dato nazionale. Il territorio provinciale risulta inoltre in grado di assorbire nuova forza lavoro. Nel 2008 gli occupati sono circa 92.000, il 56% uomini, il 33,9% donne, i lavoratori dipendenti sono il 73,8% (74,5% il dato nazionale), mentre l'incidenza femminile aumenta dal 42,3% al 43,9% (i maschi scendono dal 57,7% al 56,1%). Per quanto riguarda i settori economici il terziario assorbe il 68,3% dell'occupazione, l'industria il 28,9% e l'agricoltura il 2,8%.
E' un dato, ha spiegato il presidente della Provincia riferendosi alla ripartizione dei lavoratori per settore economico, che dimostra come in questi anni si sia assistito ad una profonda trasformazione del tessuto produttivo locale, con un maggior equilibrio rispetto al passato che oggi impone un ulteriore salto di qualità in termini di crescita aziendale, anche con forme di aggregazione, per sviluppare processi di integrazione, ricerca e collocazione nei marcati internazionali. Il tasso di disoccupazione nel 2008 si attesta sul 4,3%, più basso del 2007 (5,7%), le donne scendono dall'8,6% al 6,5%, gli uomini dal 3,5% al 2,6%. La Consigliera di parità e Fogliano hanno anche presentato il premio conferito dal ministro della Pubblica amministrazione e innovazione intitolato "Lavoriamo insieme" nell'ambito delle iniziative per le parti opportunità presentate al Forum P.A. di Roma.
La Provincia ha inoltre evidenziato le recenti statistiche del Sole 24Ore che collocano l'Umbria al secondo posto nazionale e che fanno conseguentemente dei Centri per l'Impiego di Terni una delle realtà migliori d'Italia, anche alla luce dei riconoscimenti per il progetto complessivo dell'amministrazione. Infine si è fatto riferimento ai positivi risultati ottenuti con l'utilizzo delle risorse per la formazione professionale e in particolare con le misure individuali che hanno prodotto oltre il 50% di rapporti di lavoro strutturati sul complesso degli interventi.
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