giovedì 15 maggio 2008

Forum sulla globalizzazione - Milano

In questi giorni a Milano si tiene il forum sulla globalizzazione, organizzato dall'Università Bocconi e dal Corriere della Sera, molto interessante. Rimango un po' perplessa della partecipazione all'organizzazione del Corriere della Sera e mi chiedo: forse che la politica è oramai competenza in tutto e per tutto ai mass media ? Sono loro che indicano le linee guida ? Anche delle politiche economiche ? Si, ruoli e regole non hanno più confini. Che confusione!
Silvia

GLOBALIZZAZIONE: TRICHET, MEGLIO GOVERNARLA CHE RALLENTARLA

(AGI) - Milano, 12 mag. - Il processo di globalizzazione va governato anziche’ rallentato. Lo ha affermato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, intervenendo oggi al Forum Economia e societa’ aperta, dedicato quest’anno al tema della globalizzazione. Trichet ha promosso le istituzioni economiche e politiche per la risposta che hanno dato ai problemi sollevati dalla globalizzazione: “Stiamo facendo cose e intraprendendo passi - ha detto - forse dovremmo farli piu’ velocemente. Non possiamo impedire la globalizzazione figlia dei progressi della scienza e della tecnologia, che ha portato successi enormi nella lotta alla poverta’. Ci dicono che sono stati successi troppo rapidi, ma io preferirei avere la possibilita’ di governare la globalizzazione anziche’ di rallentarne il processo”. (AGI)

GLOBALIZZAZIONE: MONTI, BENE IMPRESE, ORA TOCCA ALLA POLITICA

L'Italia non e' in cattiva posizione per affrontare le sfide della globalizzazione; le imprese lo hanno gia' fatto ristrutturando, ora bisogna agire a livello politico, "vediamo se le decisioni verranno". Lo ha affermato il presidente dell'Universita' Bocconi, Mario Monti, oggi durante il Forum Economia e societa' aperta, in un dibattito dedicato al rapporto della commissione francese Attali, di cui ha fatto parte.
"L'Italia non e' tra i paesi peggio messi nell'affrontare la globalizzazione - ha detto Monti - ha fatto passi avanti con le ristrutturazioni delle imprese, ma deve agire a livello politico e sulle infrastrutture. Il potere politico e' ora in grado di decidere, vediamo se le decisioni verranno".
Quanto al lavoro specifico della commissione Attali, Monti ha precisato che "fin dall'inizio ho detto che non pensavo l'Italia avesse bisogno di una commissione analoga. La difficolta' della Francia per intraprendere riforme modernizzatrici era di tipo culturale, e la commissione Attali ha cercato di cambiare la cultura politica. In Italia questo non e' necessario - spiega - perche' la cultura per l'economia di mercato c'e': e' un'acquisizione recente per il centro-sinistra, dovrebbe essere di piu' lunga data per una destra che si dice liberale. Le difficolta' sono di natura politica e amministrativa".
La situazione potrebbe pero' essere cambiata, in peggio, dopo le elezioni, aggiunge Monti. "La capacita' di decisione politica e' cresciuta, chissa' invece che le elezioni non abbiano fatto fare passi indietro al dibattito culturale sulle riforme e le liberalizzazioni". In ogni caso, riconosce, "per le riforme continua a essere necessario un ampio sistema bipartisan". (AGI)

GLOBALIZZAZIONE/ MONTI: SFIDA ITALIA E' RAFFORZARE POTERI PUBBLICI

Marchetti: dialogo con critici documentati attenua repulsioni

Milano, 14 mag. (Apcom) - La sfida per l'Italia di fronte alla globalizzazione è il rafforzamento dei poteri pubblici ma non della politica con la 'p' minuscola, già ridimensionata dai processi di integrazione. E' quanto ha sottolineato il presidente della Bocconi ed ex commissario europeo Mario Monti sintetizzando le conclusioni del Forum Economia e società aperta, dedicato alla globalizzazione. "In Italia la sfida - ha affermato - è avere un ruolo maggiore per i pubblici poteri e contemporaneamente non dare alla politica con la 'p' minuscola quegli spazi che la globalizzazione ha ridimensionato". "Io non credo - ha messo in evidenza - che 'mani pulite' non sia stata così importante: è stata l'Unione europea che ha costretto a ridimensionare il debito pubblico e le partecipazioni statali".

E sempre dall' Europa, ha continuato Mario Monti, potrà forse arrivare l'antidoto contro il rischio di appiattimento che a lungo termine comporterà la globalizzazione. "Alla fine il costo maggiore della globalizzazione - ha continuato Mario Monti - sarà forse la perdita della diversità. Da questo punto di vista, l'integrazione europea ha qualcosa da insegnare. Ci si lamenta sempre dagli inciampi procurati dalle venticinque lingue parlate al Parlamento europeo, ma questo renderà però forse più accettabile la globalizzazione".

"Bisogna incentivare il confronto - ha invece messo in rilievo il presidente di Rcs MediaGrouop Piergaetano Marchetti - con chi sottolinea i rischi della globalizzazione: ben vengano le obiezioni ragionevoli e documentate", utili anche ad evitare che "si prenda il piano inclinato della repulsione".

Marchetti ha anche dato i numeri del Forum organizzato dall'università Bocconi e dal 'Corriere della Sera' che in tre giorni ha visto circa 4mila persone seguire quattordici dibattiti in sette sedi. Quasi duecento i giornalisti accreditati, con quindici testate estere. L'edizione di quest'anno del Forum in versione itinerante si chiuderà in novembre a Madrid, dove si parlerà di innovazione.





1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai fatto una giusta osservazione. Purtroppo i mass media decidono molte cose nel nostro paese o meglio, sono i politici che vi si adeguano.

" Il primo compito del Partito Democratico deve essere quello di restituire credibilità alla politica". Rosy Bindi