venerdì 14 marzo 2008

Il vento è cambiato... E' la prima donna al vertice....




Ora è ufficiale: il vertice di Confindustria si tingerà presto di rosa. La Giunta dell'associazione ha infatti designato Emma Marcegaglia come prossimo presidente della Confederazione. Ad annunciarlo è stato il numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini che ha confermato come quello sull'imprenditrice mantovana sia stato un voto plebiscitario "come previsto": ha ottenuto il 99,2% delle preferenze.E' la prima volta nella storia di viale dell'Astronomia che un leader registra una percentuale così alta. Ed è anche la prima volta che una donna si siede al timone di Confindustria, e la Marcegaglia ne è orgogliosa: "Spero che la mia presidenza sia un simbolo per tutte le donne", dice. Durante il suo mandato, promette, "ci metterò tutto il mio impegno" anche se "non sarà facile" essere all'altezza del suo predecessore, Luca Cordero di Montezemolo cui è legata da "affetto e amicizia personali". La Giunta l'ha quindi designata presidente dell'associazione, confermando il consenso pressocché unanime che i tre saggi della Confederazione avevano già annunciato al termine delle consultazioni. Per Emma anche due standing ovation.

Lei, la signora dell'acciaio, entrando in viale dell'Astronomi, si era detta "molto emozionata". In tailleur, pantalone nero e top bianco, la prima presidente donna della Confindustria in circa 100 anni di storia dell'associazione ha definito quella odierna "una giornata importante".

La 'lady d'acciaio', il cui unico tocco frou frou sono gli orecchini (grandi cerchi tempestati di brillanti) e gli occhiali (squadrati, come sempre), è insomma pronta a rimboccarsi le maniche: ricordando lo Statuto, "lavorerò in silenzio fino al 23 aprile, quando presenterò la mia squadra e il mio programma". Nessuna anticipazione, se non quella che verrà designato un vicepresidente ad hoc per la sicurezza sul lavoro: tema, questo, caro agli industriali. E il loro nuovo leader ribadisce la "totale contrarietà" al regime sanzionatorio previsto dal decreto delegato del governo ora all'esame del Parlamento.


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