Care Democratiche, purtroppo oggi non potrò essere
presente, impegni di lavoro mi obbligano a rimanere nella mia città, Orvieto.
Chi mi conosce sa quanto mi sta a cuore il tema della democrazia paritaria e
quindi non posso fare a meno di contribuire alla discussione che terrete oggi,
prima in Conferenza e successivamente in Direzione, attraverso una mia lettera
che auspico possa sollecitare la vostra riflessione e coinvolgermi un po’ nella
partecipazione della nostra sintesi politica.
Circa cinque anni fa, in piena solitudine politica con un
unico riferimento istituzionale regionale, Mara Gilioni, attraverso
l’associazione Emily in Italia in Umbria, mi avventurai insieme ad un gruppo di
giovani universitarie ed una funzionaria della Regione Umbria e fummo capaci a
presentare alla Commissione Affari Istituzionali della Regione Umbria, una
proposta di legge elettorale regionale che prevedeva la doppia preferenza
uomo/donna studiata su tre modelli diversi di sistemi elettorali.
Il risultato
lo conoscete, l’attuale legge elettorale regionale, che ha prodotto come
effetto un'unica consigliera regionale eletta nelle due liste provinciali del
PD, del listino nemmeno ne voglio parlare.
I nostri uomini democratici
all’epoca, dopo l’ elezioni, risposero alle mie proteste, con un’affermazione :
“ Avete il Presidente femmina ! Avete tutto”
Questo è a tutt’oggi lo scenario politico/maschilista sul
quale dobbiamo muoverci per elaborare la nostra proposta politica, per
perorarla e per poi riuscire a farsela approvare, ho avuto conferma poche sera
fa all’assemblea del provinciale di Terni, alcuni democratici sono arrivati
addirittura a mettere sul piatto del “ricatto politico” la questione di genere.
Attualmente a differenza d’allora, nell’era dell’ “accentramento istituzionale”,
si è aggiunta una variabile, la modifica del numero dei collegi, problema
politico assai spinoso, che di fatto ha distolto l’attenzione dal tema della
democrazia paritaria, non è più considerato una priorità per una nuova legge
elettorale che dovrebbe ottemperare le direttive emanate dall’ UE.
Non resta quindi, che intraprendere una linea politica
che possa conciliare le varie legittime richieste avanzate: dai partiti, dai
territori, dagli uomini e dalle donne. Senza una condivisione a larghissima maggioranza
la legge elettorale non verrà approvata.
Personalmente credo sia indispensabile che una nuova
legge elettorale rispetti i principi sacrosanti della democrazia ed adotti le
direttive europee che riguardano l’accesso alle pari opportunità, alle quali
l’Italia resiste da oltre 10 anni e perciò di seguito, non proporrò un ordine
di priorità ma, le priorità, per una buona e nuova legge elettorale regionale
in linea con le decisioni assunte nella Conferenza regionale delle Donne del 15
aprile 2013 ove si stabiliva : doppia preferenza di genere, abolizione del
listino.
Criteri prioritari e fondamentali per una nuova legge
elettorale adeguata ai nostri tempi, che rispetti i principi fondanti della
nostra Costituzione e le direttive europee :
- democrazia
-
democrazia paritaria
Per ottemperare ai sopra elencati criteri occorre una legge
che:
- possa consentire all'elettore di scegliere il/la proprio/a eletto/a
attraverso la preferenza, che rappresenti il proprio territorio e solo con
l’individuazione di più collegi si possono garantire quei territori con un
minor numero di elettori perciò, abolizione del listino, no ai sistemi
elettorali a liste chiuse, no al collegio unico, ci basta e ci avanza quello
previsto per l’elezioni politiche ;
- è indispensabile prevedere la doppia
preferenza di genere come già è stata adottata dalla legge nazionale L.215, per rendere giustizia
e dare cittadinanza alle donne, per consentire anche alle donne di contribuire,
con la loro visione di genere, alla gestione del bene pubblico, abbiamo le
prove, quest’ azione positiva incrementa la presenza delle donne nelle
istituzioni e non ci vengano a dire che per essere elette comunque dobbiamo
avere a monte un nostro personale consenso, lo sappiamo, queste affermazioni hanno
un nome, si chiamano violenze psicologiche, gli uomini avessero almeno il
coraggio di dirci la verità ovvero, una donna in più al potere equivale ad un
uomo in meno al potere .
Vorrei continuare a scrivere, ma rischio di annoiarvi con
argomenti che ben conoscete. Mi auguro che oggi la Conferenza delle Donne
Umbra possa sintetizzare la propria proposta politica senza alcun
condizionamento di genere maschio, libera di esprimersi a favore del nostro
genere femminile e della nostra democrazia.
Sarà difficile, lo so, ma vale la
difesa dei nostri diritti, della nostra
dignità e giustificherà l’esistenza di questa conferenza.
Buon lavoro e in bocca al lupo.
Orvieto lì 17 luglio 2014
Silvia Fringuello
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