lunedì 26 luglio 2010

UMBRIA, IN ITALIA E' AL II° POSTO - LA CORSA ALLA CASSA INTEGRAZIONE


In Umbria il ricorso agli ammortizzatori sociali continua ad aumentare. A maggio 2010 l'Inps ha autorizzato nella nostra regione 3.944.515 ore di cassa integrazione, con un incremento del 175% rispetto ad aprile e, addirittura, del 257,4% rispetto al maggio 2009. E questo balzo così consistente fa volare l'Umbria al secondo posto dopo il Piemonte tra le regioni italiane per incidenza di lavoratori in cassa integrazione sul totale di lavoratori dipendenti: siamo a 23.203 su 271.490, pari all'8,5% (la media nazionale è del 4%).



Su questi dati allarmanti, resi noti dall'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, interviene Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria. “Se ce ne fosse ancora bisogno, ecco l'ennesima conferma di quanto andiamo dicendo da tempo, purtroppo spesso inascoltati: la crisi non solo non è finita, ma diventa ogni mese più pesante, soprattutto sul versante occupazionale. E ora – avverte Bravi – con la manovra economica del Governo che, come conferma anche Bankitalia, avrà effetti recessivi, la situazione non potrà che peggiorare e in autunno potremmo davvero trovarci di fronte ad un'emergenza senza precedenti”.



Dunque, sono 23.203 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione (18.358 a Perugia e 4.845 a Terni), ai quali però vanno aggiunti tutti coloro, almeno 10mila, che hanno già perso il proprio posto di lavoro, ripiombando il tasso di occupazione regionale a livelli prossimi a quelli del 2000, quando era soltanto al 60%. “E poi – prosegue ancora Bravi - c'è da sottolineare, che la stragrande maggioranza dei lavoratori in cassa integrazione è coperta da quella in deroga (19.748, contro i 1.885 dell'ordinaria e i 1.571 della straordinaria). Cassa in deroga che aumenta a ritmi vertiginosi (+356% tra aprile e maggio 2010, +7554% rispetto al 2009) e per la quale le risorse disponibili non sono certo infinite”.



I dati resi noti dall'Osservatorio mettono in evidenza anche i settori maggiormente colpiti dalla crisi. E se quello dei metalmeccanici si conferma in assoluto il più sofferente (vi lavora circa il 33% degli addetti interessati dalla cassa integrazione), emblematico è il dato riferito al commercio (21%), a testimoniare come la crisi si sia ormai allargata dal manifatturiero ai servizi e coinvolga oltre che tantissimi operai anche molti impiegati. Ma la crisi si fa sentire pesantemente anche nel tessile-abbigliamento (15%), in edilizia (9%) e nel settore del legno (5%).



“Questi dati allarmanti ci dicono ancora una volta che è necessaria una forte mobilitazione del mondo del lavoro contro una crisi che si va aggravando sempre più – conclude Mario Bravi – da parte nostra non può che continuare l'impegno a difesa del lavoro e del welfare, che proprio in un momento di dura crisi vanno coniugati sempre più. E questo è proprio quello che intendiamo proporre con il nostro Piano per il Lavoro”.

Fonte: www.umbriajournal.com

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